Ogni anno, a Lonato e in Provincia di Brescia, inizia all’insegna della Fiera regionale agricola, artigianale e commerciale di Lonato del Garda. Si presenta oggi l’edizione numero 62, una cifra che racconta la storia e il valore di questa manifestazione, che si ripete da decenni unendo tradizione e innovazione. Anche quest’anno la macchina fieristica, avviatasi qualche mese fa e culminata nei circa 300 espositori iscritti, si concretizza in tre giornate di “festa” che riuniranno a Lonato il meglio della produzione agricola, artigianale e commerciale del territorio e del panorama nazionale, dal 17 al 19 gennaio.
L’importanza della Fiera 2020 è “certificata” anche quest’anno dal patrocinio del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, di Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, a dimostrazione della rilevanza che tale manifestazione riveste nello scenario fieristico regionale e nazionale. Ma la soddisfazione per questi importanti riconoscimenti non vale quella che si prova nel vedere, per tre giorni, la città di Lonato vestita a festa, scintillante e stracolma di visitatori.
Giovanni, un nostro utente, ci chiede alcune delucidazioni sul Bonus Rimozione Amianto per il 2017:
Come già accennato in vari articoli, il bonus amianto 2017 è disciplinato dal Decreto del 15 giugno 2016, il decreto è del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in accordo con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Cos’è e come funziona il bonus rimozione amianto 2017
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze in collaborazione con il MATTM (Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) ha messo a disposizione un incentivo destinato alle aziende che investono il proprio denaro per rimuovere l’amianto dalle proprie infrastrutture. Il bonus viene concesso sotto forma di credito d’imposta ed necessario rispettare determinati requisiti per ottenerlo.
Possono beneficiare del bonus rimozione amianto 2017 i soggetti che, ai sensi dell’articolo 2195 del Codice Civile, sono considerati titolari di reddito d’impresa. Hanno diritto all’ incentivo tutte le imprese, indipendentemente dalla natura giuridica dell’azienda o dalla sua dimensione.
Per poter sfruttare il bonus rimozione amianto 2017 basta semplicemente aver effettuato interventi di bonifica, quindi rimozione e smaltimento dell’amianto. Le operazioni devono essere effettuate su beni e strutture produttive ubicate nel territorio nazionale. Inoltre, gli interventi per i quali è possibile richiedere lo sconto fiscaledevono essere effettuati entro un preciso lasso di tempo, che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016. Tutti i lavori svolti in date che vanno al di la di questo periodo non sono considerati utili per poter accedere al beneficio.
Bonus rimozione amianto 2017, requisiti
In primis, per richiedere l’incentivo, ogni spesa deve essere documentata con la relativa fattura sottoscritta da chi ha prestato servizio. Non tutte le spese rientrano tra quelle ammissibili per ottenere il bonus. Anche se a sostenere i costi è un soggetto titolare di reddito d’impresa ed anche se l’investimento è stato effettuato per interventi di rimozione amianto, è necessario rispettare determinati limiti stabiliti dalla legge. È stata stabilita infatti una soglia di spesa minima (al di sotto della quale non è possibile richiedere l’incentivo) e una soglia di spesa massima.
Il bonus rimozione amianto 2017 può essere richiesto se la spesa sostenuta per gli interventi di bonifica risulta superiore a 20.000 euro ma inferiore a 400.000 euro.
Bonus rimozione amianto, per quali spese?
Rientrano tra le spese per le quali è possibile richiedere il bonus rimozione amianto 2017 tutti gli interventi svolti per la bonifica dell’amianto presente in coperture e/o manufatti (comprese lastre, tubi, contenitori per trasporto e stoccaggio dei materiali etc.) i cui costi sono stati sostenuti direttamente dall’impresa. Anche il denaro speso in attività di consulenza e perizie tecniche rientra tra le spese utili per ottenere l’incentivo.
Bonus rimozione amianto 2017: a chi non spetta
Bonus rimozione amianto: come fare domanda
La domanda del bonus rimozione amianto 2017 può essere presentata esclusivamente online tramite il portale messo a disposizione del Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare: www.minambienteamianto.ancitel.it. Il modulo di richiesta bonus rimozione amianto dunque va compilato direttamente registrandosi al sito.
E’ possibile inoltrare la domanda per richiedere il bonus rimozione amianto 2017 dal 16 novembre 2016 al 31 marzo 2017 (più precisamente entro le 23.59 del 31 marzo).
Lo Stato ha stanziato ben 17 milioni di euro da destinare al fondo destinato al bonus rimozione amianto 2017. Il bonus è concesso sotto forma di credito di imposta.
Importo credito d’imposta bonus amianto
Con il bonus rimozione eternit è riconosciuto un credito d’imposta il cui importo è pari al 50% delle spese sostenute.
È bene sottolineare che in base al tipo d’impresa, può variare l’entità del contributo.
Attenzione! L’incentivo per la rimozione dell’amianto è attiva fino al termine dei fondi.
Vi ricordiamo che il contributo verrà versato ai legittimi beneficiari, fin quando non saranno esauriti i fondi stanziati, ciò significa che non è detto che tutte le imprese aventi diritto all’incentivo riscuoteranno le medesime somme.
Credito di imposta per rimozione amianto: cos’è e come può essere speso
Il credito d’imposta è un credito che l’azienda può utilizzare per saldare debiti nei confronti dell’erario o per pagare le tasse. Tale credito va suddiviso in tre quote annuali. Rispettivamente per i periodi d’imposta 2016-2017-2018. Le somme del contributo vengono suddivise in maniera equa (tutte le quote quindi sono dello stesso importo).
Credito d’imposta: rimborso
Il credito d’imposta non può essere convertito in denaro liquido, non è possibile richiedere il rimborso nella dichiarazione dei redditi.
Bonus rimozione amianto: quante domande possono essere presentate?
Ogni soggetto titolare di reddito d’impresa può presentare una o più richieste, (una per ogni intervento di bonifica dell’amianto). Naturalmente, gli importi massimi dell’incentivo restano i medesimi (per esempio, se un’azienda trasporto merci su strada ha già usufruito di 50.000 euro di incentivo, avrà diritto ad altri 50.000 euro per i successivi interventi, non un ero in più).
Bonus rimozione amianto per privati
Possono i proprietari di immobili richiedere l’incentivo?
I cittadini possono richiedere il bonus rimozione amianto solo se titolari di reddito d’imposta e se nell’immobile di loro proprietà si svolgono attività legate alla propria impresa. I privati possono accedere al bonus ristrutturazione con detrazione fiscale al 50% legate agli interventi di rimozione eternit. Lo sgravio fiscale al 50% è previsto per tutti i privati, le modalità d’accesso all’incentivo sono disponibili alla pagina: detrazione ristrutturazione.
Bonus rimozione amianto per chi non è proprietario di un immobile
Se il contribuente risulta titolare di reddito d’impresa ma non è proprietario dell’immobile per il quale sono state effettuati gli interventi di bonifica, questi può comunque richiedere il bonus rimozione amianto 2017 purché sia munito di una dichiarazione scritta del proprietario che lo autorizza a svolgere i lavori di rimozione amianto.
Oggi vorremmo rispondere alla richiesta di informazioni della Sig.ra Annalisa, che ci scrive chiedendoci delucidazioni riguardo il recupero dei sottotetti
… Ho acquistato 4 anni fa un fabbricato, nuovo, mi è possibile procedere con il recupero del sottotetto?…
Gentile Annalisa, ecco un articolo che può darti tutte le notizie di cui hai bisogno:
Recupero sottotetti Lombardia: se l’edificio ha 3 anni si può fare!
La legge di semplificazione 2017 modifica la Legge 12/2005. In quali punti?
Approvate in Lombardia le modifiche alla legge 12/2005 che consiste nell’anticipazione da 5 a 3 anni del periodo dopo il quale è possibile procedere con il recupero die sottotetti e conseguente riduzione delle tasse. Questa, insieme alla possibilità per i Comuni lombardi di prevedere esenzioni su oneri di urbanizzazione per il recupero di immobili dismessi o abbandonati, sono alcune delle novità previste dalla legge di semplificazione 2017 approvata a maggioranza dal Consiglio Regionale della Lombardia.
Cosa cambia per il recupero dei sottotetti
La legge di semplificazione 2017 modifica la Legge 12/2005 nei seguenti punti:
Alberto, un nostro utente, ci fa una domanda che riguarda Aliquota iva e agevolazioni:
…Riguardo l’aliquota Iva per la bonifica amianto: può essere applicata l’agevolazione?
Gentile Alberto,
Quella relativa all’aliquota Iva per la bonifica dell’amianto è una questione abbastanza complessa. Basta dare una rapida occhiata ai tanti siti online che si occupano della stessa, per capire come la confusione continui a regnare sovrana sotto il cielo. Se infatti sono tanti ad affermare che l’aliquota Iva per la bonifica dell’amianto deve essere stabilita al 10%, ovvero agevolata, va invece ricordato che non è proprio così e che bisognerebbe fare dei precisi distinguo al proposito. La cosa preliminare, intanto, è l’identificazione della tipologia di intervento che si intende eseguire, ovvero se si tratti di manutenzione ordinaria o straordinaria, oppure di ristrutturazione, restauro o risanamento conservativo. Le manovre approntate dai vari governi che si sono succeduti nel corso del tempo, hanno sempre stabilito che l’aliquota agevolata del 10% deve essere applicata in maniera permanente per gli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria. Una disposizione che ha però generato un convincimento erroneo, in base alla quale l’aliquota Iva per la bonifica dell’amianto sarebbe sempre riconducibile al 10%. Non è esattamente così.
Aliquota Iva per la bonifica amianto: quando può essere applicata l’agevolazione
In effetti, ci sono alcuni casi in cui l’aliquota Iva per la bonifica amianto è agevolata. In particolare, l’aliquota del 10% può essere applicata senza indugio quando si dia luogo a lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria riguardanti gli edifici a prevalente destinazione abitativa. Anche in questo caso, però, occorre fare molta attenzione. Per rimanere all’interno delle regole, l’impresa cui è stato affidato l’incarico di effettuare i lavori deve fatturare direttamente a chi ha commissionato il lavoro. Nel caso sia interessata una terza impresa, magari per il trasporto nel sito autorizzato allo smaltimento, questa dovrà a sua volta emettere regolare fattura alla ditta che ha appaltato il lavoro, con aliquota normale. L’impresa appaltatrice dovrà far risultare dal documento fiscale l’applicazione dell’Iva agevolata, Occorre dunque fare molta attenzione quando si procede ai lavori tesi alla rimozione dell’asbesto, se si vuole poter godere dell’aliquota Iva al 10% per la bonifica dell’amianto. Un errore in tal senso può inficiare la validità dell’operazione e vanificare il risparmio cui pure si avrebbe diritto.
La necessità di affidarsi a professionisti
La questione dell’aliquota Iva da applicare alla bonifica dell’amianto è estremamente complessa e serve a spiegare con dovizia di particolari perché sia necessario rivolgersi a esperti. Quando si decide di intervenire per rimuovere l’asbesto, è necessario rivolgersi a imprese non solo specializzate, ma anche dotate di autorizzazioni a trattare l’amianto. Una necessità imposta dalla legge e dal buon senso: si tratta infatti di rimuovere materiali pericolosissimi e di trasportarli in siti adeguati per smaltirli. Il fai da te è assolutamente bandito e il pressappochismo anche. Le aziende che fanno questo tipo di lavoro, peraltro, sono le più indicate a suggerire la via per poter godere di una aliquota Iva agevolata per la bonifica dell’amianto. Chi vuole reperire imprese in grado di svolgere questo lavoro e di unirlo a una consulenza in grado di condurre a un felice esito anche finanziario delle operazioni può approfittare dell’opportunità offerta da molte aziende del settore offrono ogni giorno un servizio di alto livello, a tariffe molto convenienti.